Prestiti: rischio usura più alto al Sud

di Gianfilippo Verbani 1


 Il rischio usura nel Sud Italia è dilagante. Ad affermarlo è la CGIA di Mestre in forza ad un Rapporto elaborato dall’Ufficio Studi dell’associazione degli artigiani mestrina da cui è emerso in particolare come la maglia nera al riguardo spetti alla Regione Campania con a ruota, sempre rigorosamente nel Mezzogiorno, la Calabria, la Regione Puglia, la Basilicata e la Regione Sicilia. Il rischio usura è invece basso, sotto la media nazionale nel Nordest del nostro Paese, ovverosia nella Regione Veneto, in Trentino Alto Adige e nella Regione Friuli Venezia Giulia dove l’economia è meno investita da quella che la CGIA di Mestre bolla come la piaga dello “strozzinaggio”. E’ stato infatti rilevato come in materia di usura la situazione sia potenzialmente, ma anche realmente più a rischio, dove c’è più disoccupazione, dove i tassi di interesse rispetto alla media nazionale sono più alti, e dove a fronte di pochi sportelli bancari ci sono anche tanti protesti.

In funzione di queste criticità, la CGIA di Mestre ha così calcolato l’indice del rischio di usura nel nostro Paese attraverso una combinazione statistica che non è in linea con le denunce per usura. Nel dettaglio, prendendo a riferimento gli ultimi dati ufficiali disponibili che, come messo in risalto dall’Associazione degli artigiani, sono purtroppo solo quelli aggiornati al 2008, la Campania svetta per numero di denunce; ma poi a seguire c’è la Regione Lombardia e la Regione Puglia. Non a caso, secondo quanto dichiarato da Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA di Mestre, il dimensionamento del fenomeno dell’usura nel nostro Paese attraverso il solo rilevamento del numero delle denunce non risulta essere attendibile.

Ma cosa spinge gli italiani nella morsa degli usurai? Ebbene, al riguardo la CGIA di Mestre sottolinea come i lavoratori dipendenti ed i disoccupati cadano nella rete spesso a causa di infortuni e di brevi malattie, mentre gli operatori economici come i commercianti e gli artigiani cadono nelle mani degli strozzini anche a causa delle scadenze fiscali alle quali, specie in tempi come questi, è difficile andar dietro.


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