Le possibili azioni della Banca Centrale Europea in vista del direttivo di Giugno 2014 – III

di Gianfilippo Verbani Commenta

Solo se la situazione in Europa fosse molto negativa l'intervento della BCE nel quantitative easing sarebbe più massiccio, in stile FED, e ci sarebbe un abbondante acquisto di titoli sul mercato, che potrebbe comprendere questa volta anche i titoli di stato.


 In alcuni post pubblicati in precedenza abbiamo visto quali potrebbero essere le decisioni che la Banca Centrale Europea potrebbe prendere in occasione del prossimo consiglio direttivo del mese di giugno 2014, in seguito al quale l’Istituto varerà nuove misure sulla base del tipo di scenario che vedrà presentarsi intorno a sé in Europa.

Le prime due soluzioni prospettate da Mario Draghi, il direttore della BCE, sono state l’abbassamento dei tassi di interesse e l’introduzione di un tasso di interesse negativo sui depositi, nel caso in cui le condizioni della ripresa fossero migliori, oppure un nuovo quantitative easing in diversi formati qualora la situazione della morsa del credito continuasse a peggiorare.

Le possibili azioni della Banca Centrale Europea in vista del direttivo di Giugno 2014 – I

Ma che cosa farebbe invece la Banca Centrale Europea qualora le previsioni di inflazione a medio termine fossero molto negative?

Le possibili azioni della Banca Centrale Europea in vista del direttivo di Giugno 2014 – II

Se si dovesse verificare in Europa un lungo periodo di bassa inflazione, così come già adesso si sta verificando –  nel mese di marzo 2014 infatti la Banca Centrale Europea aveva previsto un incremento dell’ inflazione all’1 per cento nel 2014, dell’1,3 per cento nel 2015 e dell’ 1,5 per cento nel 2016 – le misure della BCE sarebbero più nette e incisive. Secondo Mario Draghi infatti i prezzi dovrebbero diminuire in molti settori fino a compromettere i livelli attuali oppure dovrebbe avvenire uno shock dall esterno come quello che potrebbe provenire dall’Ucraina.

In questo caso l’ intervento della BCE nel quantitative easing sarebbe più massiccio, in stile FED, e ci sarebbe un abbondante acquisto di titoli sul mercato, che potrebbe comprendere  questa volta anche i titoli di stato.