Perché le donne italiane faticano ad ottenere prestiti

di Gianfilippo Verbani Commenta

Sono considerate economicamente fragili e spesso non chiedono prestiti per auto e case, ma vivono per lo più in affitto e comunque tendono a rimandare le spese importanti a tempi più propizi.


 Le donne italiane faticano ancora oggi ad ottenere prestiti e ancora oggi possono essere considerate gli elementi economicamente fragili del sistema. Lo rileva una ricerca compiuta di recente dall’istituto di ricerca Red Sintesi, che ha analizzato i dati forniti dalla Banca d’Italia sui bilanci delle famiglie italiane nel 2012. 

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Lo studio ha analizzato in particolare la condizione finanziaria ed economica delle donne italiane under 65 a capo di un nucleo familiare, per capire quali differenze vi siano con quelli guidati da uomini.

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Si è così scoperto che le donne italiane, pur essendo in media più istruite degli uomini, guadagnano meno e tendono a non avere beni immobili alsole, facendo affidamento maggiormente su liquidità che deriva da prestiti di parenti e amici quanto si trovano in situazioni di necessità.

Le donne italiane alla guida di una famiglia, cioè, dimostrano in media una ricchezza – calcolata su immobili, attività reali e finanziarie – inferiore di circa 40 mila euro a quella media degli uomini, con una riduzione maggiore che si è imposta negli anni della crisi economica.

Anche il reddito delle famiglie rosa è inferiore e di conseguenza la capacità di acquisto e la propensione al consumo. Gli acquisti durevoli delle donne sono ridotti, ragione per cui è ridotta anche la loro richiesta di prestiti e mutui, due prodotti bancari che vengono sostituiti da altre strategie.

I nuclei familiari rosa infatti non chiedono prestiti per auto e case, ma vivono per lo più in affitto e comunque tendono a rimandare le spese importanti a tempi più propizi.