Nuovo input ai prestiti grazie al bonus risparmio energetico

di Gianfilippo Verbani Commenta

Si potranno richiedere prestiti legati ad interventi di risparmio energetico anche per l'installazione di sistemi di climatizzazione basati su caldaie a biomasse e per schermature solari mobili come le tende.


 Nel corso del 2015 i contribuenti italiano potranno continuare ad accedere alle agevolazioni statali previste per l’effettuazione di lavori volti all’efficientamento energetico degli stabili. Il governo attraverso la Legge di Stabilità finanziaria 2015 ha infatti rinnovato l’erogazione delle agevolazioni del cosiddetto bonus per il risparmio energetico, che sarà costituito da diverse componenti. I contribuenti potranno però in sostanza avere una detrazione Irpef pari al 65 per cento, come già accaduto nel 2014, se effettueranno migliorie sugli impianti. 

Il rinnovo del bonus incentiva i prestiti ristrutturazione nel 2015

Con la proroga degli incentivi gli italiani potranno continuare a godere delle agevolazioni erogate anche nel corso del 2014, con l’aggiunta di alcune novità nel settore. sono stati infatti ammessi alla detrazione pari al 65 per cento due nuovi interventi migliorativi, quali

  • l’acquisto e la posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili
  • l’installazione di schermature solari, ossia di tende da esterno, che hanno il compito di proteggere dai raggi solari le pareti e le finestre dell’edificio.

Prestiti per riqualificazione energetica dedicati al fotovoltaico

Per il primo tipo di intervento l’agevolazione viene riconosciuta nel caso in cui i dispositivi soddisfino i requisiti di efficienza indicati dai decreti attuativi del 2008, requisiti che devono essere attestati anche dagli stessi produttori. Le agevolazioni sono inoltre riconosciute per una spesa massima del valore di 30 mila euro.

Per le schermature solari invece si deve trattare di elementi mobili le cui caratteristiche di efficienza siano riconosciute dal produttore. In questo secondo caso la spesa massima riconosciuta è pari a 60 mila euro.