Nuovi mutui, nel 2015 il 13% è stato concesso a stranieri

di Gianfilippo Verbani Commenta

Il 10,3% delle erogazioni totali è costituito da cittadini provenienti da altri Paesi dell’Unione Europea mentre il 3,3% è rappresentato da immigrati extra europei.


Oltre il 13% dei mutui prima casa erogati nel corso del 2015 in Italia è stato concesso a cittadini stranieri. A fornire questa notizia è l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa a seguito di un’interessante indagine che si è occupata di vagliare nel dettaglio le richieste pervenute lo scorso anno da tutti coloro che desiderano acquistare un’abitazione.


Se è vero che i mutui casa erogati ai cittadini italiani rappresentano una consistente fetta del totale, con una percentuale che si aggira attorno all’86,4%, è altrettanto vero che, soprattutto nel corso degli ultimi anni, i finanziamenti concessi agli stranieri residenti nel nostro Paese stanno crescendo a vista docchio. Basti pensare che il 10,3% delle erogazioni totali è costituito da cittadini provenienti da altri Paesi dell’Unione Europea mentre il 3,3% è rappresentato da immigrati extra europei.
Al primo posto per ciò che riguarda la nazionalità dei mutuari stranieri con maggiore incidenza troviamo i rumeni (27,3%) seguiti dagli albanesi (15,5%) e dai moldavi (11,8%).

Entrando più nei particolari di questa indagine è possibile rilevare che i mutuari non italianisono concentrati nel Nord Italia ed in particolar modo nel Nord Est, mentre l’età media degli stranieri che hanno ottenuto un mutuo nel corso del 2015 è di 38,2 anni.

La maggior parte degli stranieri scelgono il mutuo a tasso fisso, infatti tale tipologia è passata dal 37,3% nel corso del 2014 al 51,9 % dell’anno passato, di contro i finanziamenti a tasso variabile hanno registrato una netta flessione. Ben il 95,5% dei mutui è stato richiesto da cittadini stranieri per l’acquisto della casa e la durata media risulta essere pari a 25 anni, in aumento di 12 mesi rispetto all’anno precedente, mentre l’importo medio del finanziamento è stato pari a 98.800 euro, aumentato di 4.000 euro circa rispetto alla rilevazione precedente.