Notai a Foggia: mutui gratuiti vittime usura

di Gianfilippo Verbani 1


 Lo scorso novembre erano al minimo storico, a dicembre invece i tassi applicati dalle banche sui mutui sono tornati a salire, seppur lievemente, attestandosi al 2,95% rispetto al 2,90% registrato il mese precedente. I dati sono rilevati dall’ultimo bollettino dell’Abi. A fine dicembre dello scorso anno l’ammontare dei prestiti al settore privato si è attestato sui 1.550 miliardi, con un flusso netto nel corso dell’anno di nuovi prestiti per 24 miliardi.

A dicembre è cresciuta anche la raccolta, rappresentata dai depositi in conto corrente, depositi con durata prefissata, depositi rimborsabili con preavviso e pronti contro termine, con un tasso tendenziale del 7,6% a 1.974,5 miliardi di euro.

In questo contesto c’è chi volge l’attenzione anche alle vittime dell’usura: il Consiglio notarile dei distretti riuniti di Foggia e Lucera ha prorogato per tutto il 2010 il servizio di stipula gratuita dei mutui ipotecari a favore di tutti i cittadini vittime di usura, segnalati dalla Fondazione Buon Samaritano, fondo di solidarietà antiusura.

L’iniziativa dei notai della Provincia di Foggia – ha affermato Giuseppe Cavaliere, presidente della Fondazione ‘Buon Samaritano’ – oltre costituire un validissimo aiuto economico a sostegno di tante famiglie in difficoltà, ha grande valenza sul piano dei principi della solidarietà e in termini di prezioso contributo al processo di crescita sociale, morale e culturale della Capitanata.

La decisione di prorogare anche per quest’anno l’iniziativa – ha aggiunto Gustavo Vassalli, presidente del Consiglio Notarile di Foggia e Lucera – è frutto della volontà di andare incontro ai soggetti più bisognosi, in un momento di particolare difficoltà economica come questo per le famiglie e le imprese. La collaborazione con la Fondazione ‘Buon Samaritano’ continuerà a permettere al Notariato locale di dare il proprio contributo per combattere una piaga sociale come l’usura.

Il reato di usura è punito con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da € 5.000 a € 30.000. La stessa pena spetta a chi opera in funzione di mediatore.


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