Niente IVA al 4% per ristrutturazioni e ecobonus nello Sblocca Italia

di Gianfilippo Verbani Commenta

Il Governo ha deciso che sui lavori di ristrutturazione dello Sblocca Italia non potrà essere applicata l'aliquota Iva agevolata al 4 per cento. Ecco perché.


 Dal Governo arriva una ulteriore novità che riguarda il Decreto Sblocca Italia e che è di sicuro interesse per coloro che in questo periodo stanno pensando di effettuare i lavori di ristrutturazione sulla propria casa al fine di approfittare delle agevolazioni fiscali concesse dal governo. Il Governo ha infatti deciso che su tali lavori di ristrutturazione non potrà essere applicata l’aliquota Iva al 4 per cento.

Nei giorni passati era infatti passata la proposta secondo cui si sarebbe potuta abbassare l’aliquota IVA per tutti quei lavori di ristrutturazione che al momento già fruiscono delle detrazioni del 50 percento per le ristrutturazioni e del 65 per cento per la riqualificazione energetica, portando l’IVA dal valore dell’attuale 10 per cento o dal 22 per cento al ben più ridotto 4 per cento.

La necessità di controllare i tassi di interesse su mutui e prestiti

Questa riduzione dell’aliquota dell’IVA nelle prime intenzioni sarebbe stata equilibrata innalzando al 10 per cento l’IVA delle nuove costruzioni vendute dalle imprese.

Si riducono i prestiti alle famiglie

Ma i tecnici della Ragioneria dello Stato hanno dato un parere negativo in merito a questa possibilità e hanno così opposto il veto all’abbassamento dell’IVA, che anche la Commissione Europea avrebbe trovato sicuramente anomalo. La norma avrebbe infatti violato alcune norme europee e per questo motivo il governo ha ricevuto la fiducia dalla Camera e la modifica dello Sblocca Italia non è passata.

L’introduzione della norma avrebbe anche comportato una serie di problemi dal punto di vista delle coperture finanziarie, che difficilmente si sarebbero trovate. L’IVA inoltre non riguarda le cessioni tra privati.