Con la moratoria, congelati 5 miliardi di debiti

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Il ministero dell’economia e l’Abi hanno concluso il bilancio della moratoria di fine novembre. E il risultato è stato che il 77 per cento delle domande di sospensione dei debiti delle imprese è già stato accolto. Da novembre 2009, infatti, le piccole e medie imprese hanno potuto contare su cinque miliardi di liquidità, mentre da ottobre 2009 il dato si era attestato a due miliardi, si legge nel comunicato che espone i nuovi dati del monitoraggio sul ricorso effettivo all‘Avviso comune, ossia l’accordo siglato il 3 agosto tra il ministero dell’Economia, l’Abi e le altre rappresentanze dell’Osservatorio permanente sui rapporti tra le banche e le imprese. “I dati ufficiali del monitoraggio, segnalano che le richieste delle imprese dal novembre 2009 sono state più di 84mila per un valore complessivo di 25,5 miliardi di euro di finanziamento” prosegue il comunicato dell’Associazione delle banche. Ad ottobre 2009 le stime parlavano di poco più di 46mila domande, per un controvalore di 16 miliardi di euro di finanziamenti. E, appunto, il 77 per cento di queste domande è stato accolto: ciò significa che, considerando i 30 giorni necessari per i tempi dell’istruttoria, già 55mila domande sono andate a buon fine per un ammontare di quasi 19 miliardi di euro; per il momento restano da esaminare ancora 15mila richieste, ma si prevede che solo l’1 per cento non sarà accolto. “Da novembre le banche hanno messo a disposizione delle imprese circa 5 miliardi di euro” ha confermato Corrado Faissola, presidente dell’Abi. Tra le domande, emergono quelle richieste dall’industria, dal commercio e dal settore alberghiero. Inoltre, sempre secondo i dati del monitoraggio, a fare richiesta del finanziamento sarebbero in maggioranza le imprese del Nord Italia col 56,5 per cento del totale. “L’adesione delle banche all’Avviso comune, ossia la volontà di sostenere ulteriormente il sistema delle imprese in questa fase, è stata rilevante” conclude Faissola, mentre proprio in questi giorni il ministero dell’Economia sta proprio valuntando la possibilità di ampliare la platea degli interessati e il raggio di applicabilità dell’accordo, ammettendo alla moratoria anche i finanziamenti che si sono avvalsi di contributi pubblici.