Microcredito alle famiglie con il “Prestito della speranza”

di Gianfilippo Verbani 2


 E’ partito nei giorni scorsi dalla Regione Puglia il road show nazionale per la presentazione del “Prestito della speranza”, lo strumento di microcredito per le famiglie in difficoltà messo a punto sulla base di un accordo tra l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, e la CEI; manca ormai poco per l’avvio dell’iniziativa che sarà in grado di poter sviluppare finanziamenti per un ammontare complessivo di 180 milioni di euro. Il Fondo istituito ad hoc per il “Prestito della speranza” sarà infatti operativo dal prossimo 1 settembre 2009, e permetterà alle famiglie ed ai soggetti in difficoltà di accedere a piccoli prestiti per avviare un’attività imprenditoriale o per far fronte alla perdita del posto di lavoro, e per quindi offrire sostegno al reinserimento occupazionale. Potranno inoltre accedere ai prestiti anche i nuclei familiari dove sono presenti persone affette da disabilità e/o da gravi malattie; il fondo di garanzia ammonta a 30 milioni di euro, che serviranno ad aiutare tutte quelle persone che, colpite dalla crisi economica, sono rimaste senza un reddito.

Saranno le Caritas e le parrocchie a segnalare quei casi di persone in difficoltà ed in condizioni di bisogno cui sarà dato un sostegno ed un aiuto concreto attraverso il “Prestito della speranza”. Per la raccolta dei fondi da destinare all’iniziativa, alla fine dello scorso mese di maggio, la Chiesa Cattolica ha organizzato su scala nazionale una colletta presso tutte le diocesi e le chiese del nostro Paese, ma sono altresì attivi un conto corrente bancario ed uno postale per le donazioni. Le famiglie beneficiarie potranno così ottenere un prestito di massimi seimila euro, corrispondenti a 500 euro al mese per un anno, con possibilità di proroga, previa valutazione della banca, per un altro anno.

La restituzione del prestito potrà avvenire nell’arco di massimi cinque anni ad un tasso “scontato” del 50% rispetto alle correnti condizioni di mercato; il piano di rimborso del prestito, tra l’altro, non potrà avvenire prima che la famiglia beneficiaria non torni ad avere un reddito, e comunque non prima di 12-24 mesi. La gestione del Fondo di garanzia da 30 milioni di euro è stata affidata a Banca Prossima, istituto di credito creato di recente dal colosso bancario Intesa Sanpaolo per promuovere e condividere la filosofia del nonprofit.


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