UniCredit Corporate Banking: via ai finanziamenti per le medie imprese

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Sembra che gli appelli del Presidente di Confindustria Emma Mercegaglia (“Governo, banche: sbloccate i crediti alle imprese altrimenti la crisi economica si farà ancora più grave e duratura”) non siano caduti nel vuoto, anzi siano stati accolti (e con una certa celerità) da entrambe le parti chiamate – accoratmente – in causa. La Politica ha fatto il suo, mettendo a disposizione 1,6 miliardi di €uro del cosiddetto “fondo di garanzia”, ma Mercegaglia lamentava che ad un impegno forte del Governo non fosse corrisposto altrettanto entusiasmo da parte degli istituti di credito. Ebbene, in questi giorni, puntuali, stanno arrivando le smentite. A cominciare da quella, diffusamente pubblicizzata (una intera pagina su “Il Corriere della Sera”), di UniCredit, divisione Corporate Banking.

Una sola promessa, ma tutt’altro che di comodo: “Moltiplicheremo per due l’impegno che metti nella tua impresa”, si legge nella brochure pubblicitaria. Cosa significa, questo, in soldoni? Significa che UniCredit Corporate Banking si impegna a finanziare le medie imprese attraverso l’attribuzione di crediti del progetto Intesa Italia: a disposizione ci sono 2 miliardi di €uro, riservati a “Tutte le attività economiche PMI, con fatturato superiore ad euro 3 milioni o già clienti”. L’istituto di credito richiede poi di venire a conoscenza del Business Plan, dal quale emerga l’esistenza di un progetto di capitalizzazione da effettuarsi mediante apporto di nuove risorse.

Soddisfatte queste condizioni preliminari, l’impresa potrà richiedere un prestito per un ammontare compreso tra 250mila ed 1 milione di €uro, rimborsabili in 5 anni o in 7 se si sceglierà la cosiddetta “Linea B” di credito, cioè l’erogazione dello stesso in tranches scaglionate nel tempo. Il tasso applicato al denaro che UniCredit Corporate Banking presterà all’impresa sarà variabile, parametrato all’Euribor a 3 mesi più uno spread “contrattualizzato con il cliente sulla base della convenzione in essere al momento dell’erogazione”. Una bella iniezione di fiducia per contrastare quella paura che attanaglia e blocca gli imprenditori da qualche tempo.