L’estate dello spread al ribasso, mai come nel 2015

di Gianfilippo Verbani Commenta

L'estate dello spread al ribasso, mai come nel 2015: il CRIF parla della cautela dei consumatori, dell'aumento delle richieste di mutuo e non solo.


Anche se le condizioni lavorative di molte persone restano precarie ed è difficile superare le barriere poste dagli istituti di credito per la concessione di un mutuo, bisogna comunque apprezzare il fatto che l’estate del 2015 è stata quella in cui si è assistito al massimo ribasso dello spread. 

I mutui proposti dalle banche continuano a non deludere le aspettative di chi si appresta ad acquistare casa. I dati forniti dal CRIF (Centrale Rischi Finanziari) nel corso del secondo trimestre 2015 evidenziano un abbassamento degli spread per i finanziamenti a tasso variabile dello 0,1% e dello 0,6% per i mutui a tasso fisso. Per i primi, i valori medi sono passati dall’1,8% dei primi tre mesi del 2015 agli attuali 1,7% del secondo trimestre, mentre per i mutui a tasso fisso sono diminuiti dall’1,9% all’1,3%: un calo pari rispettivamente al 30% e al 47% se paragoniamo le percentuali con il periodo aprile-giugno 2014.

Questi i dati del CRIF sintetizzati da Mutuionline che comunque evidenzia come la domanda di nuovi mutui sia in ascesa e faccia registrare un buon +59% per i primi sei mesi del 2015 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Da notare però che gli importi medi richiesti dai mutuatari restano bassi anche perchè la capacità di spesa e il rispetto della percentuale di reddito che una rata può assorbire, restano comunque stringenti.

Spread sempre più bassi per i mutui in circolazione

In genere si è passati dai 140.000 euro medi del 2010 ai 122.298 euro del 2015. Un nuovo livello minimo che però fa sperare nella riduzione dei casi d’insolvenza e nel minore accesso ai fondi di solidarietà. I consumatori continuano a muoversi con estrema cautela, a causa della permanente preoccupazione sulle incerte prospettive economiche e reddituali.