Le regole del contratto di affitto per finalità turistiche per le seconde case

di Gianfilippo Verbani Commenta

Ecco quali sono le incombenze burocratiche di questo tipo di affitto e gli adempimenti da compiere.


 È sempre più diffusa nel nostro paese la pratica di affittare un immobile di proprietà per finalità turistiche. Ma quali sono le incombenze burocratiche di questo tipo di affitto? Ecco quali regole seguire.

Per prima cosa il proprietario dovrà compilare un modulo che contiene i dati dell’ affittuario, il periodo di affitto previsto e il consenso al trattamento dei dati personali.

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Se la durata prevista per il contratto sarà superiore a 30 giorni, il contratto dovrà essere denunciato entro 48 ore di tempo al Sindaco e alle autorità, attraverso il modulo di cessione del fabbricato. In questo caso le spese di registrazione saranno divise a metà tra conduttore e locatore. La caparra in questo caso può arrivare al 30 per cento come cauzione. Al termine di ogni periodo di affitto, inoltre, il proprietario può richiedere il pagamento e emettere la relativa quietanza, alla quale potrà essere aggiunta l’ eventuale tassa di soggiorno.

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Per quanto riguarda invece gli aspetti fiscali di questo contratto, anche per gli affitti con finalità turistiche della durata inferiore a 30 giorni, non soggetti quindi a registrazione, il locatore può versare l’ imposta dovuta aderendo al sistema della cedolare secca, in fase di registrazione volontaria o di dichiarazione dei redditi. Il metodo della cedolare secca sostituisce di norma le imposte dovute sui redditi da locazione, ovvero l’ imposta di registro, l’ imposta di bollo, l’imposta sul reddito delle persone fisiche completa della varie addizionali. Questo metodo consente di pagare secondo una aliquota fissa sull’intero canone di locazione.