Le caratteristiche degli investimenti in opere d’arte

di Gianfilippo Verbani Commenta

Il collezionismo può essere fonte di interessanti vantaggi sia per gli investitori privati che per le aziende, poiché in Italia come in altre parti del mondo il possesso di opere d' arte non è soggetto a tassazione.


 Tra le diverse forme di investimento esistenti e praticabili al momento vi è anche quella basata sull’ acquisto di beni artistici. Per praticare questo tipo di investimento non è necessario richiedere dei finanziamenti appositi o essere degli esperti conoscitori della materia. Si può infatti partire anche da zero, scegliendo soluzioni sicure e prive di rischi.

Un buon trampolino di lancio è rappresentato ad esempio dall’ arte contemporanea, che si può acquistare ad un prezzo nettamente inferiore rispetto ad opere di artisti affermati e quotati. Ma quanto consente di guadagnare un investimento in opere d’ arte?

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Si può considerare in linea di massima che un investimento in opere d’arte di artisti viventi permette ottenere dei buoni guadagni in prospettiva e al tempo stesso protegge dal problema dei falsi. Il collezionismo può essere fonte di interessanti vantaggi sia per gli investitori privati che per le aziende, poiché in Italia come in altre parti del mondo il possesso di opere d’ arte non è soggetto a tassazione. Società e imprese che investono in beni artistici possono scalare per intero i costi delle opere acquistate con un risparmio fiscale che può arrivare anche al 7 per cent l’ anno, per un massimo del 35 per cento in 5 anni.

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L’ unico obbligo richiesto al fine di beneficiare di questa agevolazione è quello di esporre le opere nei locali di rappresentanza. Anche per i privati che scelgono questa forma di investimento vi è una agevolazione fiscale, che non prevede l’ imposizione di alcuna tassazione e nessuna dichiarazione formale nella dichiarazione dei redditi. Per iniziare ad investire nel settore, ad ogni modo, è necessario disporre di un capitale iniziale di almeno 5 mila euro.