La firma congiunta nel conto corrente

di Gianfilippo Verbani Commenta


 In un post pubblicato in precedenza abbiamo visto che con l’inizio del nuovo anno diventeranno più serrati e diffusi i controlli in materia di antiriciclaggio, i quali investiranno da vicino la procedura che le banche e gli istituti di credito saranno tenuti ad osservare nei confronti dell’individuazione dei clienti e delle operazioni da loro richieste. 

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In questo quadro si iscrivono anche i maggiori controlli che verranno effettuati non solo sui titolari dei conti, ma anche sui loro fiduciari e ammessi alla gestione. Riguarderanno cioè anche la prassi della firma congiunta. 

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La firma congiunta nel conto corrente

Quando si apre un conto corrente il titolare deve necessariamente depositare in banca la sua firma, che verrà utilizzata per verificare se le operazioni richieste, in modo particolare quelle di pagamento, sono state effettivamente disposte dal titolare del conto.

Ogni conto corrente, però, può essere cointestato, cioè intestato a due o più persone. In questo caso tutti i titolari del conto devono depositare la propria firma all’atto della sottoscrizione.

Il contratto di conto corrente in caso di conto cointestato dovrà specificare in modo chiaro:

  • quali operazioni bancarie richiedono la firma di tutti i titolari – in questo caso si parla di firma congiunta
  • quali operazioni bancarie richiedono la firma di un titolare soltanto – in questo caso si parla di firma disgiunta.

Un conto corrente, quindi, può essere in genere aperto da più persone, definite comunque correntisti, che lo possono però usare in modo separato.