Italiani e Crisi: Mutui in ripresa, Prestiti Personali giù

di Gianfilippo Verbani 2


 “Gli italiani sanno sempre a che santo votarsi”, recita una reclame che ultimamente sta passando con una certa frequenza in televisione. La realtà, semmai, è che la popolazione del BelPaese sa anche mostrarsi meno sprovveduta e superstiziosa di quanto qualcuno voglia farla apparire. Basta riflettere su un dato: la crisi dell’economia globale è aggravata da due componenti, il debito pubblico di ogni singola nazione ed il debito privato, ossia la somma di tutti i debiti contratti dalle famiglie che vivono in uno Stato; orbene, se è vero che il nostro debito pubblico è tra i più alti d’Europa, è vero anche che il debito privato non ha mai fatto breccia nel cuore dei risparmiatori italiani. Tanto per dimostrare che siamo meno “boccaloni” di quanto qualcuno vorrebbe far credere.

Detto questo, resta da vedere come gli italiani abbiano risposto alla crisi economica che li ha investiti – loro come tanti altri – negli ultimi due anni. A quanto pare, il momento più difficile dovrebbe essere superato, ma la crisi economica continua a condizionare i comportamenti degli italiani. Da un lato ci sono i mutui, comparto che accenna ad una ripresa forse ancora troppo timida ma sufficiente per dare il “la” ad un circolo virtuoso che parta dal mercato del mattone;

dall’altro, invece, sembra essere già evaporata la voglia degli italiani di acquistare anche quello che non si potevano permettere facendo ricorso ai pagamenti rateali. Automobili, elettrodomestici, alta tecnologia: non fa nessuna differenza! Le famiglie italiane tendono a ridurre gli acquisti dilazionati nel tempo, come segnala la Banca d’Italia nel rapporto sulle «Economie Regionali». Dovendo rinunciare a qualcosa, insomma, gli italiani preferiscono sacrificare l’acquisto di beni durevoli o – sorpresa delle sorprese – contraggono la spesa per il cibo. Aspetto buono per i titoloni dei giornali quest’ultimo, ottimo per una seria riflessione da parte di banche e società finanziarie il primo.


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