Inflazione in calo, ma non per gli alimentari

di Daniele Pace Commenta


 L’Istat ha pubblicato i dati sull’inflazione di settembre, che scende dello 0,3% questo mese. L’inflazione annua si attesta quindi al 1,1% per il nostro paese, con un -0,1% rispetto al dato annuo di agosto. Decisa frenata dunque, che suggerisce come la BCE stia fallendo nella sua politica di iniezione di liquidità e taglio dei tassi per stimolare la crescita dei prezzi. A frenare i prezzi sono il comparto dei trasporti che segna un +2,7% a settembre, rispetto al +4,4% di agosto, e dell’energia con un +2,9% contro il +5% del mese precedente. Per i cittadini però, il problema viene dai generi alimentari, i cui prezzi invece accelerano dello 0,4% rispetto al mese precedente, attestandosi al 1,3% su base annua. Secondo la Coldiretti, la colpa è da imputare all’estate particolarmente calda, con conseguente siccità, che ha portato gli alimentari freschi a aumentare del 6,1% a settembre, nel segmento verdure, e del 2,9% per il segmento della frutta. Insomma, mangiare costa sempre più caro, un elemento che certamente non favorisce il cittadino medio, che ha nel frigorifero pieno la sua maggiore voce di spesa. Insomma, l’inflazione scende ma non nei comparti giusti, almeno per la popolazione, che potrà risparmiare leggermente in altri comparti.