Il costo del denaro resterà basso ancora a lungo per la Banca Centrale Europea

di Gianfilippo Verbani Commenta

In questa situazione in cui il costo del denaro resterà basso ancora a lungo, il direttivo della Banca Centrale Europea si è dichiarato disposto ad agire con misure non convenzionali contro l'inflazione, se la stessa dovesse rimanere bassa molto a lungo.


 Nessun cambiamento è  occorso nella politica monetaria della Banca Centrale Europea, che ha deciso di lasciare ancora una volta invariato il costo del denaro, anche se rispetto al passato si aspettano modifiche in occasione del prossimo consiglio direttivo di giugno 2014. Intanto, anche se questo annunciò ha scatenato una certa attesa sui mercati, la situazione resta invariata ai livelli precedenti.

La BCE pronta ad agire contro la deflazione e il credit crunch

Il tasso di finanziamento dei pronti contro termine resta infatti fissato al minimo storico dello 0,25 per cento, mentre il tasso sui depositi a quota zero e il tasso marginale restano fissati a valori dello 0,75 per cento. Sulla base di questi dati, quindi, l’ ultima variazione notevole resta quella operata dalla Banca Centrale Europea nel mese di novembre 2013, quando i tassi sono stati abbassati per l’ ultima volta. A motivare questa situazione è stato l’ allontanarsi dello spettro della deflazione, anche se la ripresa non a ha subito un vero e proprio decollo.

 

La BCE non esclude misure eccezionali e un possibile allentamento

Anche il presidente della Banca Centrale Europea ha spiegato questa situazione prevedendo per i prossimi mesi solo un lieve miglioramento da parte dell’ inflazione, che rimarrà ferma nel medio e lungo termine su livelli solo leggermente superiori a quelli attuali, arrivando ad un valore del 2 per cento alla fine del 2016. In questa situazione, quindi, il costo del denaro resterà basso ancora a lungo. Nel frangente il direttivo della Banca Centrale Europea si è dichiarato disposto ad agire con misure non convenzionali contro l’inflazione se necessario, ovvero se la stessa dovesse rimanere bassa molto a lungo.

L’intervento possibile è quindi quello del prossimo mese, in cui anche il tasso di cambio potrebbe subire delle modifiche in vista di nuovi rischi geopolitici.