I prestiti diventano strumenti di sostegno al reddito

di Gianfilippo Verbani Commenta

Sempre più famiglie non riescono a far fronte neanche ad una spesa imprevista di 700 euro in un mese, dal momento che i bilanci familiari sono stati messi in crisi dalla perdita del lavoro da parte del capo famiglia o da fenomeni di riduzione delle ore lavorative e del reddito.


 Nel corso degli ultimi 3 anni, all’incirca dal 2010 al 2013 è decisamente aumentata la vulnerabilità economica delle famiglie italiane, che hanno maturato sempre più problemi ad affrontare delle spese impreviste. Lo certifica di recente una ricerca compiuta dall’Osservatorio del Forum Ania – Consumatori, con la collaborazione dell’Università degli Studi di Milano e in unione con GfK Eurisko, società che si occupa di indagini statistiche. 

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La vulnerabilità economica delle famiglie italiane è infatti passata da un valore del 2,7 per cento registrato nel 2010 ad un valore del 3,6 per cento registrato nel 2013, con un incremento del 17 per cento nel triennio. Dal punto di vista pratico, quindi, sempre più famiglie nel periodo non riescono a far fronte neanche ad una spesa imprevista di 700 euro in un mese, dal momento che i bilanci familiari sono stati messi in crisi dalla perdita del lavoro da parte del capo famiglia – nel 18 per cento dei casi negli ultimi 12 mesi – o da fenomeni di riduzione delle ore lavorative e del reddito.

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In tale difficile contesto i prestiti e i finanziamenti sono sempre di più utilizzati come uno strumento di sostegno al reddito per arrivare a fine mese e le principali aree di sofferenza riscontrate sono state quelle, nel campione preso in esame, formato dal oltre 2000 nuclei familiari, relative al pagamento dell’affitto, nel 40 per cento dei casi e nel saldo di altri prestiti e finanziamenti attivi, nel 25 per cento dei casi.

Nel giro di 3 anno, quindi, la percentuale di coloro che non riescono ad affrontare una spesa imprevista di 700 euro è passata dal 20 al 26 per cento.