I prestiti concessi agli stranieri raggiungono l’11 per cento nel 2013

di Gianfilippo Verbani Commenta

I nuovi italiani, nel corso del 2013, si sono aggiudicati l'11 per cento del totale delle richieste, un dato che mostra il livello maggiore di inclusione sociale di coloro che si trasferiscono nel nostro paese.


 Nel mercato del credito italiano sono sempre più numerose le richieste di finanziamento di mutui e prestiti che vengono inoltrate dagli stranieri, ovvero da tutti quei cittadini non nati in Italia e proveniente da altri paesi. I nuovi italiani, infatti, nel corso del 2013 si sono aggiudicati l’11 per cento del totale delle richieste, un dato che mostra il livello maggiore di inclusione sociale di coloro che si trasferiscono nel nostro paese. 

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I prestiti personali possono infatti essere utilizzati come un elemento di conferma del livello raggiunto dal processo di integrazione. Andando a vedere più nello specifico i risultati della statistica si osserva che il maggior numero delle richieste sono provenute da cittadini rumeni, che hanno rappresentato il 21 per cento del totale, seguito poi dagli albanesi, che si sono aggiudicati il 5,9 per cento dei finanziamenti e dai marocchini, che hanno avuto il 5,4 per cento degli affidi.

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Dopo queste popolazioni i cittadini non italiani che maggiormente hanno fatto ricorso al credito sono stati i cittadini tedeschi, i filippini e gli svizzeri, con percentuali che si aggirano intorno al 3 o 4 per cento, seguiti da peruviani, moldavi e ucraini. Fanno parte di questa lista a seguire anche cittadini dell’Ecuador, del Senegal e dell’India, fino a raggiungere percentuali molto vicine al 2 per cento.

Si segnala poi infine il caso dei cittadini cinesi, che costituiscono la più grande comunità insediata, con più di 200 mila persone, ma che non emettono richieste di accesso al credito.