Findomestic, Zero Spese e trasparenza

di Gianfilippo Verbani Commenta


 La trasparenza è una proprietà dell’acqua, del vetro tanto più il suo colore è chiaro, degli ingenui. Quante volte abbiamo sentito qualcuno lamentarsi così, specie in un’Italia che sulla pratica del sotterfugio e della mancanza di chiarezza ha costruito molte delle sue storie di successo (ma l’impressione è che altrove le cose vadano sostanzialmente allo stesso modo). Spesso, quei liberali e liberisti che in Italia sono sparuta minoranza lamentano un aspetto che viene poi sposato da questa e quella parte politica quando si vuole vincere il confronto elettorale, salvo dimenticare di essersi pronunciati in questo modo il giorno dopo che si viene eletti: “La trasparenza è una componente fondamentale per un’economia sana che vuole crescere su basi solide”. Anche Findomestic comincia a credere che tutto questo sia vero.

Succede con le nuove proposte di finanziamento, lanciate con lo “strillone” delle Zero Spese ma capaci di colpirci per una loro inedita qualità: finalmente, osiamo dire, nella pagina pubblicitaria, all’esempio di prestito personale che viene lanciato (sempre di 12mila euro, forse perché è questo l’importo medio delle richieste che il gruppo ha ricevuto negli ultimi anni) si accompagna una dicitura – per ora ancora in verde chiaro e sottile, non proprio il massimo della visibilità – che recita “importo totale dovuto dal consumatore”, dando una misura di quanto può arrivare a costare la richiesta di un prestito.

Una novità non di poco conto, dacché sono molti gli utenti che hanno lamentato (ma non ci stiamo riferendo a Findomestic, quanto al mercato più in generale) di aver acceso finanziamenti perché pensavano fossero meno gravosi per la loro economia familiare, salvo scoprire con sorpresa che le cose non stavano poi così bene. Tornando al fulcro della proposta, ossia le zero spese, Findomestic propone di cancellare l’imposta di bollo, i costi delle comunicazioni periodiche, l’incasso e la gestione della rata e il salasso iniziale dell’istruttoria della pratica. Non male…