Esproprio case per morosità, le precisazioni dell’Abi

di Gianfilippo Verbani Commenta

Per Patuelli "Non concerne fatti del passato, rappresenta una possibilità e un'eventualità per il futuro, lasciata alla libera contrattazione tra famiglie e istituti bancari".


L’Abi interviene nel dibattito sulla direttiva europea relativa ai mutui che nella sua versione attuale consentirebbe alle banche di espropriare le case senza dover attendere laa sentenza di un tribunale dopo il ritardo nel pagamento di sette rate del prestito ipotecario.

“Non concerne fatti del passato, rappresenta una possibilità e un’eventualità per il futuro, lasciata alla libera contrattazione tra famiglie e istituti bancari” dice il presidente dell’Associazione, Antonio Patuelli che poi aggiunge: “Esiste anche un fondo salva-mutui per le moratorie presso il Tesoro. Sono logiche europee, ce ne sono anche altre, comunque noi non ce ne siamo interessati”. Il banchiere ha poi chiarito: “Non si tratta di recupero crediti perché riguarderebbe il passato, mentre qui si parla di futuro”

Dunque, sale lo scontro tra la tutela dei diritti dei cittadini comuni e quelli del sistema bancario. Nell’ambito del recepimento di una direttiva europea sulla trasparenza dei contratti stipulati da banche e clienti, si inserisce infatti un codicillo che permette alle banche di diventare proprietarie delle case acquistate attraverso un mutuo da loro erogato, se il debitore salta 7 rate di pagamento, per venderle e incassare quanto spetta loro senza passare dal Tribunale. Quest’ultima è la novità rilevante, considerando che già il Testo unico bancario prevedeva la possibilità di far scattare le procedure esecutive dopo il mancato pagamento di 7 rate.

Il nocciolo della questione sta nel nuovo articolo 120-quinquesdecies del Testo Unico Bancario, che statuisce i casi di “inadempimento del consumatore” evitando le procedure di esecuzione. La legge prevede che se il debitore salta il pagamento di sette rate del mutuo, il finanziatore può adottare le procedure per “gestire i rapporti con i consumatori in difficoltà nei pagamenti”.