Dove investire in attesa di indicazioni dalle banche centrali

di Gianfilippo Verbani Commenta

A partire dal mese di febbraio 2014 le obbligazioni dei paesi emergenti in valuta locale hanno dato risultati positivi tenendo bene, beneficiando anche della contemporanea riduzione degli spread. Queste e altre possibilità di investimento.


Non è sicuramente facile avere le idee chiare su dove e come investire in un periodo in cui le opportunità non sembrano delle più vantaggiose, cioè in un periodo che potrebbe essere definito un periodo di magra. Eppure gli esperti del settore sono fiduciosi del fatto che anche in un momento come quello che stanno attraversando ci possono essere dei risvolti positivi.

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Dal grande gruppo internazionale BNP Paribas sottolineano ad esempio il grande peso del debito emergente in valuta locale. A partire dal mese di febbraio, infatti, le obbligazioni dei paesi emergenti in valuta locale hanno dato risultati positivi tenendo bene, beneficiando anche della contemporanea riduzione degli spread, soprattutto a confronto dei titoli Usa. Il rendimento del debito in valuta locale è di gran lunga superiore rispetto a quello dei titoli denominati in dollari Usa. Le grandi banche hanno così fatto in modo di evitare un rialzo generalizzato dei rendimenti attraverso una posizione a ribasso dei titoli Usa, considerando anche fattori come l’abbondanza della liquidità presente sui mercati internazionali, il calo della volatilità sui mercati valutari e l’attenuarsi delle tensioni geopolitiche tra gli stati.

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Nel settore valutario, invece, gli esperti di un grande gruppo internazionale svizzero come Credit Suisse suggeriscono di investire sopratutto in valute come la sterlina, la corona norvegese e il dollaro americano. La sterlina inglese, infatti, ha le possibilità di ottenere un apprezzamento rispetto all’euro, allo yen giapponese e al franco svizzero grazie alla buona interazione del paese nel confronti dei tassi britannici. Tra le valute dei paesi emergenti quelle di maggiore interesse restano il peso messicano, lo zloty polacco e il renminbi cinese. Più prudenza deve essere invece portata nei confronti delle valute dei paesi emergenti più sensibili ai tassi di interesse come il real brasiliano, la lira turca e il rand sudafricano.