Dati Adusbef: i tassi di interesse sono in aumento?

di Gianfilippo Verbani Commenta

Le proposte al Mef dopo l'analisi dei dati rilasciati da Bankitalia e Bce.


Per un finanziamento pari a centomila euro acceso per 30 anni, in media un consumatore italiano paga una rata mensile di 84 euro. La più alta del mutuatario di Eurolandia. Ogni anno sono infatti 1.008 gli euro spesi in più in confronto agli altri Paesi. L’esborso a conclusione del mutuo trentennale è superiore infatti di 30.240 euro rispetto a quanto paga un cittadino dell’area Euro. Per lo stesso mutuo ma a 20 anni, alla fine il mutuatario italiano avrà versato invece 18.480 euro in più.

Le cifre sin qui riportate provengono dai dati elaborati da Adusbef a seguito di quelli ufficiali riportati da Banca centrale europea e Banca d’Italia. Federconsumatori, dunque, ha deciso di avvertire coloro i quali sono in procinto di accendere un finanziamento analizzando la crescita dei tassi.

Nel contempo, l’ente ha denunciato le diverse trappole contrattuali che si celano all’interno dei contratti di mutuo, quali l’ammortamento alla francese (prima la restituzione degli interessi, poi del capitale) che conduce a sfilare dalle tasche delle famiglie ulteriori 9.500 euro per mutuo 30 anni di 100.000 euro.

Per questa ragione Federconsumatori ha chiesto al Mef di mantenere una maggiore distanza dall’Abi, di effettuare più controlli sulle banche, di evitare danni a famiglie e PMI, e soprattutto di calmierare i tassi di interesse.

Appare infatti palese un incremento dei tassi su mutui e prestiti, per un aumento dello spread sui mutui, cresciuto ad agosto a 149 punti base ( +6 p.b.), in rapporto a quanto succedeva durante il primo gennaio del 2014. A gennaio, infatti, risultò di +144 p.b. E’ invece di 177 punti base il differenziale di tasso tra i prestiti offerti in Italia ed Ue,+54 p.b. su gennaio 2014, quando era di 123 punti base, a dimostrazione di tassi più elevati dell’area euro, con tassi sui mutui che si aggirano ad una media del 2,87% in confronto a 4,36%; del 7,50% del credito al consumo contro 5,73% Ue.