Il costo del denaro in Italia nei primi mesi del 2014

di Gianfilippo Verbani Commenta

In Italia esistono delle differenze sostanziali nel mercato del credito a secondo della regione in cui ci si trova, che fanno lievitare i tassi di interesse dei finanziamenti concessi.


 Secondo le ultime indagine compiute da Confartigianato, il denaro in Italia continua ad avere un costo molto alto rispetto a quello utilizzato negli altri paesi dell’Unione Europea. 

In Italia, infatti i tassi di interesse sui nuovi finanziamenti per le imprese sono pari in media al 3,42 per cento, mentre il Europa si situano su una media del 2,73 per cento. Per un finanziamento di 25 mila euro richiesto dai una piccola o media impresa i tassi di interesse possono raggiungere anche il 4,75 per cento.

Ancora ridotto il credito concesso a famiglie e imprese italiane

A questa situazione si aggiunge anche il fatto che in Italia esistono delle differenze sostanziali nel mercato del credito a secondo della regione in cui ci si trova. In Calabria e in Sardegna, ad esempio, i tassi medi per i prestiti sono fra i più alti della nazione, con punte dell’8,67 per cento che si registrano nella provincia di Crotone, seguite da medie del 7,83 per cento nella provincia di Olbia – Tempio.

L’andamento del mercato del credito a marzo 2014 secondo Bankitalia

Più virtuose, invece, da questo punto di vista si dimostrano province del nord Italia come quella di Bolzano, in cui il costo dei finanziamenti è pari al 3,81 per cento, seguita da quella di Cuneo in cui il costo medio è pari al 4,11 per cento. Ma non sono solo i tassi di interesse a creare un divario in Italia, ma anche il numero dei finanziamenti concessi su base nazionale. Sempre per le imprese, infatti, la regione che ha conseguito i risultati più negativi è stata il Molise, con un calo dell’11,3 per cento tra il 2013 e il 2014.