Conviene ancora investire in un conto deposito?

di Gianfilippo Verbani Commenta

In questo ultimo periodo i rendimenti dei conti deposito hanno visto una contrazione, in quanto i tassi medi di interesse si sono attestati sul 2 per cento lordo annuo, pari a circa la metà di soli due anni fa.


 Nel corso del 2014 i risparmiatori italiani hanno assistito ad una costante crescita dei titoli di borsa, molti dei quali hanno garantito buoni rendimenti tornando ad avere in valore che tenevano in passato. I risparmiatori più prudenti, invece, coloro che in genere non amano investire in borsa i propri risparmi, hanno visto al contrario ridursi i rendimenti degli investimenti più tradizionali, come i titoli di stato, che hanno raggiunto il loro minimo storico.

> Il possibile andamento dei mercati finanziari nei prossimi mesi del 2014

Sulla stessa linea in questo ultimo periodo anche i rendimenti dei conti deposito hanno visto una contrazione, in quanto i tassi medi di interesse si attestano sul 2 per cento lordo annuo, mentre poco più di due anni da il rendimento medio di questi prodotti considerati più sicuri di altri era pari a più del doppio.

Soluzioni per non pagare l’imposta sulle rendite finanziarie

Coloro che hanno attivato un conto deposito, inoltre, negli ultimi due anni hanno visto aumentare l’ imposta di bollo, provvedimento che in realtà ha colpito tutti gli investimenti finanziari a partire dal 1 gennaio 2014. Non ultimo a breve arriverà anche un altro inconveniente a ridurre i rendimenti dei conti deposito. A partire dal 1 luglio infatti si avrà anche un aumento dell’ aliquota dell’ imposta sui conti deposito, l’ aliquota fiscale sulle rendite finanziarie passerà infatti dall’ attuale 20 per cento al futuro 26 per cento.

Anche questo provvedimento investirà la maggior parte delle rendite finanziarie per volere del governo, con le sole eccezioni delle rendite prodotte dai titoli di stato, a cui aliquota fiscale è stata lasciata al 12,5 per cento.