Convenzione ABI – MEF: stabilizzazione rate mutuo

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Dopo la crisi che tocca i mercati, ciò che si teme in questi casi è la volatilità dei tassi e quindi la scarsa convenienza a pagare le rate di un mutuo a tasso variabile. Le rate schizzano, ma esiste un modo per stabilizzarle: tramite la Convenzione ABI – MEF (Legge Tremonti). Sottoscritta dall’ABI e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) in ottemperanza al Decreto Legge n. 93 del 27 maggio 2008, ha come obiettivo quello di fornire alla clientela uno strumento certo per ridurre e stabilizzare le rate dei mutui a tasso variabile. La Convenzione è aperta all’adesione delle banche e degli intermediari finanziari ex art. 106 TUB.

Gli intestatari di mutui a tasso variabile e a rata variabile, stipulati o accollati prima del 29 maggio 2008 e destinati all’acquisto, costruzione e ristrutturazione dell’abitazione principale, possono difatti rinegoziare il mutuo riducendo la rata ad un livello pari a quello antecedente ai recenti rialzi dei tassi e mantenendola costante nel tempo. Ciò però non significa che la banca rinuncerà ai propri guadagni ma semplicemente, occorre chiarire, essa rimanderà alla fine del piano di ammortamento del mutuo il pagamento della differenza tra l’importo della rata dovuta (secondo il piano di ammortamento originariamente previsto) e l’importo della rata risultante dalla rinegoziazione.

Un’altro aspetto che occorre tenere in considerazione è che la rinegoziazione ai sensi dell’Accordo ABI/MEF comporta un esborso complessivo maggiore di quello che il cliente dovrebbe sostenere continuando a rimborsare il mutuo secondo il piano di rimborso originario. Qual’è allora la convenienza? La Convenzione permette di riportare la rata corrente ad un livello precedente ai recenti rialzi dei tassi, rendendola stabile anche di fronte ad eventuali successivi incrementi.
Sono escluse dall’ambito della Convenzione le seguenti tipologie di finanziamento:

· Mutui con CAP,
· Mutui “a soffietto” ,
· Mutui “opzionali”,
· Mutui a tasso fisso;
· Mutui a tasso fisso iniziale (uno o due anni) e poi a tasso variabile per tutta la durata;
· Mutui a stato avanzamento lavori che risultano in stato di erogato parziale (in quanto non è
ancora cominciato il periodo di ammortamento);
· Mutui in periodo di pre-ammortamento
· Mutui chirografari;
· Mutui erogati a soggetti non persone fisiche.