Confcommercio: la ripresa c’è, grazie a lavatrici e detersivi

di Gianfilippo Verbani Commenta


 «Stiamo valutando se gli incentivi per l’automobile siano ancora utili oppure un fenomeno distorsivo del mercato». L’annuncio è del ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, e potrebbe suonare come uno choc per gli equilibri dell’economia italiana. L’eventuale eliminazione dei sussidi pubblici per il mercato automobilistico potrebbe avere un effetto a catena anche su altri settori del manifatturiero “made in Italy” che reclamano agevolazioni economiche e sarebbe potenzialmente in grado di ridefinire le decisioni industriali di molte grandi società della Penisola. «Se procederemo con gli incentivi – ha precisato il titolare delle Attività produttive – saranno ridotti nel tempo e nell’intensità». La scelta di un progressivo stop alla politica di incentivazione, annunciata a margine della presentazione del rapporto dell’Aie (Agenzia internazionale dell’energia) sulle politiche energetiche italiane, Scajola la motiva soprattutto in base agli standard richiesti da Bruxelles relativi agli aiuti di Stato. L’Italia non può «andare avanti in maniera disarmonica con l’Europa», è il ragionamento del ministro. Il tema sarà discusso al prossimo summit dei ministri dell’industria, in programma in Spagna. Intanto, però, sono le lavatrici, i detersivi e le auto a trainare la ripresa dei consumi delle famiglie. Che nel 2009 ha segnato una crescita dell’1%. Lo rivelano i dati pubblicati Confcommercio, che ha fotografato l’andamento dei consumi delle famiglie nel 2009. Siamo lontani dai livelli di inizio 2008, ma la ripresa c’è. Quattro i settori in attivo che hanno portato al risultato positivo. Dalle spese per la casa a quelle per gli elettrodomestici alle telecomunicazioni, che hanno chiuso il 2009 con +1,4%. Il digitale terrestre ha fatto da volano per il mercato delle televisioni mentre i trasporti hanno registrato nel 2009 un aumento del 12,8% Cala invece la domanda di beni e servizi ricreativi, – 1,2%, male anche quella per la ristorazione. Un’altra voce in forte ribasso è quella della spesa per tabacchi, bevande e alimenti, scesa dello 0,8%.