La commissione di massimo scoperto sui conti correnti è illegittima

di Gianfilippo Verbani Commenta

Una class action h fatto dichiarare nulla l'imposizione di questa commissione. A dichiararlo è stato recentemente il Tribunale di Torino, che ha imposto alla banca di restituire ai titolari i soldi prelevati senza diritto.


 La commissione di massimo scoperto, uno dei balzelli che le banche e gli istituti di credito erano soliti addebitare ai titolari di conto corrente italiani che avevano la sfortuna di andare in rosso è stata vietata per legge sin dal 2009, ma alcune banche la hanno reintrodotta sotto altro nome. Tra queste, anche Intesa San Paolo, in cui la commissione era stata ribattezzata commissione per scoperto di conto e addebitata anche sui rapporti che non prevedevano la concessione di un fido. 

Come effettuare un reclamo o richiedere un chiarimento in merito al proprio conto corrente

Questa pratica sleale e illegittima è stata però segnalata alle autorità dai correntisti italiani e dalle associazioni dei consumatori, che, grazie all’intervento di una class action gestita da Altroconsumo, hanno fatto dichiarare nulla l’imposizione di questa nuova commissione. A dichiararlo è stato recentemente il Tribunale di Torino, che ha imposto alla banca di restituire ai titolari i soldi prelevati senza diritto.

Come funziona il ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario

La class action ha interessato in particolare 104 consumatori, tutti titolari che erano andati in rosso sul proprio conto corrente. La sentenza emessa stabilisce un precedente importante in materia. Avranno diritto però  al rimborso solo coloro la cui firma nella denuncia era stata autenticata da un notaio.

Per gli altri titolari di conto corrente esclusi dalla possibilità di rimborso, tuttavia, la sentenza del Tribunale di Torino potrà essere comunque invocata per ottenere un rimborso in proprio, indipendentemente dalla banca che ha applicato la commissione.

La procedura in questi casi prevede quindi la presentazione di un reclamo scritto alla banca con richiesta di rimborso e se non si riceve risposta entro 30 giorni si può procedere con un ricorso all’Arbitro bancario finanziario.