Come funziona la tecnologia token delle carte di credito

di Gianfilippo Verbani Commenta

La tecnologia token permette di non comunicare i dati della propria carta di credito quando si effettuano delle transazioni ed è in grado di associare un diverso codice numerico ad ogni operazione che viene eseguita.


 A partire dal prossimo mese di aprile i sistemi di pagamento saranno rivoluzionati dall’ introduzione della tecnologia token, proposta da Visa. Ma come funziona questa nuova tecnologia che permette di non utilizzare mai i dati reali della carta di credito pur continuando ad effettuare pagamenti e transazioni?

Pagamenti digitali senza la carta di credito a partire da aprile

La tecnologia token permette di non comunicare i dati della propria carta di credito quando si effettuano delle transazioni ed è in grado di associare un diverso codice numerico ad ogni operazione che viene eseguita, distinguendo anche tra i codici generati per i pagamenti contactless e quelli generati per gli acquisti online. In questo modo anche in caso di smarrimento del proprio smartphone sarebbe possibile disattivare il token, cioè il generatore dei codici, per evitare di possibili frodi e truffe.

>  Continua la crescita dei pagamenti digitali in Italia

Uno dei vantaggi assicurati dalla tecnologia token è quella di evitare le possibili clonazioni della carta di credito e al tempo stesso di ridurre i sistemi e le applicazioni coinvolte nel sistema di pagamento, in modo tale da avere uno standard di efficienza più  alto e piuttosto snello. Il token permette anche di archiviare in maniera sicura i dati delle carte dopo aver ricevuto l’ autorizzazione al pagamento.

Ma il lancio della tecnologia token non è l’ unico che in questo periodo Visa Europa ha intenzione di lanciare nel Vecchio Continente. Ve ne sono altri maggiormente incentrati sull’ uso dei social network. Alcuni di questi servizi sono realizzati in collaborazione con Fastcash. I titolari di una carta di credito Visa potranno infatti inviare denaro all’ estero anche attraverso l’ utilizzo delle utenze dei propri profili social, come ad esempio via Facebook o Twitter.