Come funziona il diritto di recesso in relazione ai conti correnti

di Gianfilippo Verbani Commenta


 In un mondo sempre più dominato dalla predominanza dei consumi, non è difficile sentire parlare di diritti dei consumatori e, tra questi, di diritto di recesso. Forse non tutti sanno, tuttavia, che il diritto di recesso può essere esercitato anche nei confronti dei prodotti bancari e finanziari, come i conti correnti

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Anche i conti correnti, infatti, che sono tra i più richiesti servizi bancari di tutto il mondo, devono essere considerati alla stregua di normali prodotti di consumo, e, come tali, dal punto di vista del diritto, soggetti alla possibilità che i clienti si avvalgano del diritto di recesso nei confronti dell’istituto bancario che offre il servizio.

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Il diritto di recesso è una delle più importanti clausole contrattuali ammesse dal Codice del Consumo. Dal punto di vista tecnico, giuridico, questo diritto consente, ad una delle due parti che stipulano un contratto, di recedere entro un periodo di tempo stabilito dal contratto stesso senza l’applicazione di alcuna penale.

Anche per i prodotti bancari, quindi, e per i conti correnti in particolare può essere esercitato questo diritto. Il richiedente, tuttavia, deve inviare una apposita richiesta scritta alla controparte nei tempi prestabili, che sono di norma decisi dalle clausole contrattuali o dal Codice del Consumo stesso.

E’ necessario quindi ricordare che per tutti i contratti stipulati all’interno dei locali commerciali il tempo massimo per esercitare il diritto di recesso è pari a 15 giorni, ma per i contratti stipulati al di fuori dai locali commerciali, come quelli online, il tempo minimo stabilito da un direttiva comunitaria è pari ad una settimana.