Case ecologiche: guida agli incentivi

di Gianfilippo Verbani 2


 In Italia si gioca da tempo un gioco davvero malsano e fastidioso: il gioco del “Sì, però”. Un caso recente è quello del varo del decreto incentivi, con il Governo che è passato all’approvazione nelle scorse settimane e l’opposizione a dire “Sì, bene questa misura, però bisogna mettere sul piatto più soldi”. Non vogliamo noi qui dire chi sia più virtuoso e chi meno, dato che a parti invertite abbiamo assistito alle stesse scene, vogliamo invece esprimere il nostro plauso per un’iniziativa, piccola o grande che sia, volta a definire alcune facilitazioni concesse per l’acquisto di immobili ad alta efficienza energetica.

Complessivamente, per questo ramo degli incentivi il Governo ha stanziato 60 milioni di euro. Un risparmio che si traduce in un contributo di 83 euro per metro quadro, fino a un massimo di 5mila, per chi acquista come prima abitazione immobili di nuova costruzione di classe energetica B, ritoccati fino a quota 7mila per case “Classe A”, dove il contributo è di 116 euro al metro. Perché il consumatore possa fruire dell’incentivo è necessario che, nei 20 giorni precedenti la stipula dell’atto definitivo di compravendita, il venditore prenoti l’agevolazione, presentando l’attestato di certificazione energetica rilasciata da un soggetto accreditato. Successivamente alla stipula del contratto, l’acquirente dovrà trasmettere al soggetto incaricato alla gestione dei bonus la copia autentica dell’atto registrato.

Questo per tutti i nuovi, ma per coloro i quali invece volessero rinnovare la propria abitazione sono previste altre misure, sempre di segno verde. C’è tempo fino all’ultimo giorno dell’anno in corso per sfruttare l’opportunità di detrazione del 55% delle spese di ristrutturazione. La detrazione riguarda gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti (con un limite di detrazione di 100mila euro), gli interventi sugli involucri degli edifici esistenti o su singole unità immobiliari riguardanti pareti esterne, coperture, pavimenti e finestre comprensive di infissi, l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda a uso domestico o industriale, gli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione, con impianti dotati di pompe di calore e con impianti geotermici a bassa entalpia contestuale.


Commenti (2)

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