Carte revolving per giovani

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Le carte revolving stanno finendo con l’essere uno strumento validamente alternativo a disposizione dei giovani che desiderano possedere una utile riserva di capitale nelle proprie tasche, pur senza ricorrere al “tradizionale” prestito personale. Le carte di credito a rimborso rateale, complice (o nonostante) la crisi, stanno invadendo i portafogli degli italiani con ritmi di particolare interesse, contribuendo a sollevare la necessità di analizzare l’evoluzione di questo ulteriore fenomeno.

In particolare, nel corso dell’ultimo semestre vi sarebbe stata una vera e propria impennata nelle richieste di carte di credito revolving, oramai in grado di coprire la quota più rilevante di carte di credito emesse dai principali operatori del mercato. Secondo le ultime statistiche, infatti, Visa, Mastercard e American Express avrebbero coperto il 46 per cento delle domande pervenute, contro il 35,84 per cento di emissioni di carte di credito a saldo e il 20,88 per cento delle carte prepagate.

Il cliente medio fruitore delle carte di credito è piuttosto giovane (età anagrafica media pari a 40 anni), con il 64 per cento di questi che rientra nella macro fascia anagrafica tra i 25 e i 45 anni. La spesa media mensile rilevata è ancora sostanzialmente contenuta, pari a 683 euro: un segnale che indica come le carte revolving siano probabilmente utilizzate per avere una liquidità temporanea per le spese quotidiane, in alternativa al prelievo tramite bancomat. Rimangono comunque i giovani coloro che tendono a indebitarsi maggiormente con tale tipologia di carta, visto e considerato che tra i 18 e i 25 anni si arriva a una spesa mensile pari a 788 euro (vedi anche come scegliere la carta revolving).

Per quanto concerne i principali “malus” di questo strumento, il tasto più dolente è certamente relativo al tasso effettivo globale medio, che secondo la Banca d’Italia ha toccato il 17 per cento per importi fino a 5 mila euro, e il 12 – 13 per cento per importi superiori, contro un tasso del 10 – 12 per cento per i normali prestiti personali.