Carte di Credito? Giovani esclusi

di Gianfilippo Verbani 1


 L’annuncio fatto dal Governo, per bocca del Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, a inizio anno è stato molto chiaro:

I conti non sono eccezionali, faremo deficit extra solo per eventuale cassa-integrazione.

Morale: chi ha il lavoro cerca di tenerselo stretto, ma vanta comunque un’opzione nel caso in cui dovesse perderlo. Chi non ce l’ha, ahilui, può continuare a cercare sperando in un’occasione buona che però non arriva mai, o comunque stenta. C’è infine anche un’ultima categoria che il lavro ce l’ha a rischio, per così dire, per contratto, perciò oggi soffre ancora di più: flessibili, autonomi, collaboratori e Partite Iva. Atipici, insomma; precari. Tutti senza tutele. Nella stragrande maggioranza giovani.

Sono il futuro del Paese, ma di loro chi si prende cura? Eppure parliamo di percentuali significative: uno studio dell’Università di Modena e Reggio Emilia li calcola in un 8%, che già sarebbe una bella percentuale, ma Bankitalia per bocca di Mario Draghi (il presidente) ha tirato fuori i numeri, tutt’altro che lusinghieri: “Un milione e 650mila lavoratori sono senza tutele”. Un numero che è la somma di 1,2 milioni di dipendenti che non avrebbero copertura in caso di interruzione del rapporto di lavoro e 450mila parasubordinati. Insomma, bisogna rivedere il sistema degli ammortizzatori sociali prestando un occhio di riguardo alla situazione dei giovani.

Intanto i suddetti giovani continuano a prendersi le loro belle porte in faccia, e non si sa bene fino a che punto questo possa rafforzare la loro autostima: chiedere un mutuo con un contratto di lavoro precario (per giunta spesso a cifre da fame) e pensare di potersene accollare poi le rate è pura utopia; nemmeno un prestito personale sembra una soluzione migliore, perché il rischio insolvenza resta comunque molto alto dato che il cordone ombelicale del datore di lavoro potrebbe essere reciso in qualunque momento senza preavviso. Addirittura da qualche tempo le banche hanno smesso di erogare carte di credito a questo esercito numeroso e forse troppo silenzioso. Del resto, un precario non può garantire di pagare gli interessi…


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