Carte di credito con costi ridotti

di Gianfilippo Verbani Commenta


 L’Europa ha tagliato le commissioni sulle carte di credito, andando a rivedere in misura molto significativa l’onerosità interbancaria sui pagamenti effettuati attraverso gli strumenti transazionali di plastica. A deciderlo è stato il responsabile Ue per il Mercato Interno, Michel Barnier, che tra pochi giorni presentare un pacchetto di misure di trasparenza che impone un tetto dello 0,2 per cento per il costo delle singole transazioni effettuate attraverso le carte di credito.

Considerata la situazione attuale commissionale, l’auspicio europeo costituirebbe un bel passo in avanti. Attualmente, infatti, la commissione media europea è pari allo 0,9 per cento, mentre in Italia la maggior parte delle banche applica una onerosità media tra lo 0,4 e lo 0,8 per cento. Il rischio è, semmai, che a fronte di questa ridotta commissione le banche possa scegliere di “recuperare” quanto perduto mediante altre voci di costo, come le spese per l’emissione delle stesse carte (previste infatti in aumento di almeno 6 – 10 euro).

Le perplessità d’altronde non mancano di certo. Non a caso il quotidiano La Stampa parlava di una “guerra miliardaria”, considerato che solamente in Italia le carte di credito erano circa 40 milioni alla fine del 2011 (vedi anche frodi con carte di credito in forte crescita).

“Nel mirino sono soprattutto gli schemi di pagamento (on e off line) come Visa e Mastercard, i protagonisti di quella che a Bruxelles chiamano «l’area regolata». I due colossi non sono in effetti delle banche, ma il cappello sotto il quale le singole aziende di credito forniscono il servizio e la tesserina” – precisava ancora il quotidiano torinese – “Differentemente, American Express, Diners e Paypal sono banche, cioè emittenti diretti degli strumenti di pagamento. Pertanto, spiegano alla Commissione, alimentano un sistema che non comporta commissioni interbancarie e dunque, per ora, sono fuori dalla lente, se non nel caso in cui vengano a loro volta distribuite da istituti terzi”.

Come andrà a finire?