Carte di Credito: iPhone e iPad soppiantano il POS con Square, dal creatore di Twitter

di Gianfilippo Verbani Commenta


 E mentre c’è ancora chi (a ragione?) non riesce ad affidarsi completamente agli strumenti di pagamento elettronici, ritenuti non del tutto sicuri, c’è anche qualcuno che ha intrapreso una strada diametralmente opposta: quella della ricerca di soluzioni tecnologicamente sempre più raffinate per agevolare i pagamenti con l’ambizione di abolire progressivamente, ma completamente, l’utilizzo del denaro cartaceo. Questo qualcuno, per giunta, è l’inventore del social network Twitter e delle social news, che proprio attraverso il sito dei cinguettii vengono diffuse senza sosta in tutto il mondo: Jack Dorsey.

Sei mesi sei di lavoro, dopo che a dicembre lo stesso Dorsey aveva presentato questa avventura come quella della maturità imprenditoriale: da Twitter a Square, un sistema che è stato presentato ufficialmente in questi giorni al termine di un lungo e certosino sviluppo. Si tratta in sostanza di un lettore di carte di credito applicabile ad iPhone attraverso il jack da 3,5 mm: la relativa applicazione per iPhone, iPad e iPod Touch è stata approvata recentemente su App Store e la controparte per Android sarebbe in arrivo. L’obiettivo di Dorsey è parecchio ambizioso: superare l’ultimo ostacolo posto all’uso delle carte di credito, sostanzialmente impossibile al di fuori di strutture attrezzate con POS.

L’idea è che invece possa essere sufficiente registrare un proprio account su squareup.com per poter accettare pagamenti personali tramite la banda magnetica della carta di credito o il codice numerico presente sulla stessa. Ai due metodi di pagamento verrà applicato un aumento di 15 centesimi più il 2,75 per cento del valore della transazione qualora la carta venga “strisciata” e il 3,5 nel caso in cui si renda necessaria la digitazione dei numeri. Attualmente Square starebbe riscuotendo una notevole fiducia, tanto da attrarre finanziamenti da ogni angolo della Silicon Valley per un totale di 40 milioni di dollari provenienti, tra le altre, dalle tasche del co-founder di Twitter, Biz Stone.