Carte di Credito contro l’evasione fiscale

di Gianfilippo Verbani 1


 Anche i più scettici, crediamo, leggendo una notizia di questo genere si convinceranno al “sacrificio” di cambiare le proprie abitudini di pagamento. Il tutto, in nome di un bene più necessario e più grande: l’emersione. Già, perché a quanto pare ci può essere una connessione tra utilizzo del denaro elettronico e lotta all’economia sommersa, una piaga –quest’ultima- che in Italia si “mangia” diversi punti di PIL rivelandosi pesante zavorra alla crescita dell’economia reale (punto su cui il Governo sta cercando di rispondere al meglio agli appunti di Confindustria, che lamenta una ripresa fragile).

Anzitutto, partiamo dai dati. Già, perché se c’è una disciplina in cui l’Italia ha dimostrato di primeggiare a livello europeo, questa è l’evasione o l’elusione fiscale. L’economia sommersa incide per ben 22 punti sul PIL totale: altro che una manovra finanziaria… Si tratta infatti di almeno una decina di piani di recupero, dal momento che questi in media hanno inciso tra i 15 e i 50 miliardi mentre qui si parla di 335 miliardi di euro che sfuggono ogni anno ai controlli. Il dato in sé, in realtà, è in linea con la media europea, ma non se rapportato –come si deve, se si vogliono fare i conti giusti- al Prodotto Interno Lordo.

Gli ultimi 5 anni hanno visto una flessione dell’incidenza dei flussi dell’economia sommersa di tre punti percentuali sul totale del PIL italiano nel triennio 2005-2008, cancellata da quanto successo nel triennio successivo. Ma l’antidoto esiste, ed è la moneta elettronica! Lo dice uno studio commissionato da Visa Electron ad A.T. Kearney, che ha stimato come sia possibile arginare il fenomeno dell’economia sommersa ricorrendo proprio ai sistemi di pagamento elettronici. Secondo i risultati, c’è una correlazione scientifica; non è tuttavia difficile capire che utilizzando il denaro di plastica –al pari di quanto avviene con gli assegni- tutti i movimenti divengono più facilmente tracciabili e, se è il caso, controllabili dagli organi competenti. L’Italia, per contro, è tra gli ultimi Paesi per utilizzo del denaro elettronico. Basterebbe invertire la tendenza per vedere emergere, almeno in parte, il sommerso.


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