Carte di Credito clonate: a Padova sgominata una band “per gioco”

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Un azzardo li ha puniti. Non certo una cattiva notizia, visto e considerato che fino a quel momento hanno messo in atto una pratica criminale che ha rovinato la tranquilla quotidianità di alcuni titolari di carte di credito della zona di Padova e Vicenza. Azzardo è la parola chiave di tutta questa vicenda, riferita da un quotidiano locale e che noi rilanciamo così da cercare di convincervi che, se è vero che la frode viaggia a ritmi elevati, è altrettanto vero che gli organismi di controllo (Polizia Postale e Guardia di Finanza su tutti) sono molto impegnati nel contrasto all’illecito ed altrettanto capaci di mettere a segno importanti colpi assicurando alla Giustizia numerosi criminali.

Tutto questo preambolo per dire che gli uomini della Guardia di Finanza di Padova hanno sgominato una banda dedita alla clonazione delle carte di credito operante nell’alta padovana e nella zona di Vicenza. Un giro d’affari non di poco conto quello messo in opera dai quattro malviventi, un sodalizio composto da uomini dell’Europa dell’Est capaci di clonare e prosciugare ben 460 card magnetiche, per un incasso di poco superiore alla ragguardevole cifra di un milione e mezzo di euro. Da spendere, prevalentemente, al tavolo verde. Per alimentare la loro passione per il gioco d’azzardo, infatti, questi quattro ragazzi hanno allestito una vera e propria organizzazione criminosa: un serbo di 29 anni era l’addetto specializzato nella manomissione degli ATM, più comunemente noti come “bancomat”;

due bulgari, rispettivamente di 38 e 25 anni, si occupavano dell’analisi delle vittime, ossia degli sportelli, sul terreno; un macedone di 36 anni era invece il capo dell’organizzazione. Tutti e quattro, arrestati dalle Fiamme Gialle, manomettevano i distributori di contante automatici nel fine settimana e si accaparravano così i codici dei clienti, mediante i quali prelevavano quel denaro che poi avrebbero speso nei casinò italiani e d’oltrefrontiera.