Carte di Credito e Bancomat, cresce la diffusione (anche in Italia)

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Benché l’Italia si confermi, per tradizione e scarsa propensione all’astrazione (almeno in questo determinato ambito), un Paese che ancora preferisce affidarsi al contante piuttosto che ricorrere al denaro contenuto nelle carte magnetiche, carte di credito e carte bancomat “in circolazione” stanno sensibilmente aumentando, senza sosta. A maggior ragione se si considera che il dato, pubblicato dall’ABI solo nei giorni scorsi, è riferito al 2009, quindi ad un periodo temporale durante il quale la crisi finanziaria si è abbattuta anche sull’economia reale causando perdite del lavoro e del conseguente potere d’acquisto in vasti strati della popolazione.

A sconfessare chi ci giudica “arretrati”, possiamo affermare che in Italia esistono più carte di credito che telefonini pro-capite, sebbene in questo ultimo campo sappiamo bene di poterci meritare il titolo di capolista a livello mondiale: sono infatti 77 milioni le carte bancarie in circolazione, dato che rappresenta un incremento del 4% rispetto alla rilevazione del 2008. Scorporando l’indagine per genere, ABI ha scoperto che a trainare la crescita sono state le carte prepagate, in tutte le loro declinazioni (sempre fortissime le ricaricabili senza conto, molto apprezzate dai giovani e dai loro genitori, la crescita è rafforzata dall’arrivo sul mercato delle Carte IBAN).

Il futuro, poi, è tutto per “loro”: si prevede, infatti, che gli ATM (i distributori automatici di denaro contante) continuino a crescere ben oltre il numero di 46mila, dato che rappresenta la diffusione allo stato attuale dell’arte; ma ancor più stanno crescendo, tanto che li si trova anche in luoghi ove non si pensava sarebbero arrivati (persino in qualche ufficio comunale), i POS, ossia quelle “macchinette” capaci di leggere il chip o la banda magnetica della carta e, mediante questo, perfezionare il pagamento di una qualunque spesa senza mettere in movimento neppure un minimo di contante. Anche la strategia di contrasto alle truffe messa in campo da Carabinieri e Guardia di Finanza “aiuta” in questa diffusione del denaro elettronico.