Boom di mutui a febbraio ma gli importi sono più bassi

di Gianfilippo Verbani Commenta

Boom di mutui a febbraio ma gli importi sono più bassi per via del fatto che i prezzi delle case sono scesi e c'è meno voglia di avere una rata pesante.


A febbraio il CRIF ha registrato un aumento delle richieste di mutuo anche se gli importi scelti dalle famiglie sono risultati più bassi che in passato forse per via del fatto che le famiglie hanno intenzione di non incidere con la rata del finanziamento sul reddito disponibile ogni mese. 

Nel mese di febbraio 2015 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, le richieste di mutuo sono aumentate fino al +38.7% anche se l’importo medio delle richieste è risultato più basso visto che si è assestato nel range tra 100 mila e 150 mila euro. I dati raccolti dal Crif sono stati anche analizzati in relazione al mercato dei mutui immobiliari. Ecco cosa ne è venuto fuori.

Richieste di mutuo destinate a crescere anche nei prossimi anni

Le richieste di mutuo hanno raggiunto i livelli del 2011. Gli importi si sono abbassati fino a 124.175 euro, sostanzialmente in linea con l’anno scorso. Nel 2010, invece gli importi medi erano di 150 mila euro. In genere i mutui compresi tra 100 e 150 mila euro rappresentano il 29,8% del totale seguiti dal 26,6% dei  mutui che sono quelli con classi inferiore a 75 mila euro.

Per quel che riguarda la durata ci si rende conto che il 23,5% dei mutui ha una durata compresa tra 15 e 20 anni mentre il 23,6% ha un piano d’ammortamento compreso tra 25 e 30 anni. Quello che il CRIF commenta rispetto ai dati indicati è questo:

Nel complesso la riduzione degli importi medi richiesti riflette sia la propensione delle famiglie verso soluzioni in cui il peso della rata incida il meno possibile sul reddito disponibile sia il calo dei prezzi immobiliari. Dall’analisi dell’importo medio e delle classi di durata – aggiunge – emerge una tendenza delle famiglie, in questa fase del ciclo economico ancora caratterizzata dall’incertezza circa i tempi di uscita dalla crisi, a privilegiare soluzioni di indebitamento a più breve termine e per importi piu’ contenuti nel timore di non riuscire a ripagare regolarmente gli impegni assunti.