Bonus bebè e finanziamenti per l’infanzia confermati a Milano

di Gianfilippo Verbani 2


 A Milano l’Amministrazione ha confermato il proprio impegno a sostegno sia dell’infanzia, sia delle donne che lavorano con uno stanziamento di 1,5 milioni di euro approvato dalla Giunta. In particolare, è stata prorogata/rinnovata la misura del bonus bebè nel Comune di Milano; trattasi di un aiuto alle famiglie che sotto la Madonnina è stato istituito nell’anno 2007, e che fino ad ora ha portato all’erogazione del bonus a favore di oltre duemila famiglie con quasi 4,9 milioni di euro erogati. Ma cosa occorre per ottenere il bonus bebè? Ebbene, proprio il Comune di Milano ha fatto presente che per la concessione del bonus serve la maturazione sul territorio, da parte della famiglia, di una residenza pari ad almeno tre anni; l’Isee, indicatore della situazione economica equivalente, non deve inoltre essere superiore al livello dei 18 mila euro.

Il bonus bebè a Milano permette di poter conciliare al meglio il lavoro con la cura della famiglia ed in particolare del bambino nel suo primo anno di vita. Tra i requisiti di accesso alla misura c’è infatti quello che prevede la presentazione, a cura del datore di lavoro o dell’Inps, della documentazione attestante, dopo l’astensione obbligatoria dal lavoro per maternità, la certificazione che il lavoratore vuole avvalersi di un periodo di astensione facoltativa non inferiore ai sei mesi.

Con i nuovi fondi stanziati l’Amministrazione comunale prevede di andare a soddisfare le richieste di circa 500 mamme. Il bonus bebé, lo ricordiamo, è una misura che non esiste più da tempo a livello nazionale, ma che comunque a livello di Enti locali molti Comuni in Italia propongono sotto varie forme e nomi ed in ogni caso sempre a sostegno dell’infanzia e della natalità. Contestualmente, in accordo con quanto reso noto dall’Assessorato competente, a Milano, grazie all’attivazione di una rete pubblico/privata, la quale dall’Amministrazione è stata sostenuta e promossa con impegno, sono state eliminate le liste d’attesa sia per le scuole d’infanzia, sia per i nidi.


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