Bond bancari: occhio alle promozioni…

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Ora che viviamo in un enorme supermercato costellato di centri commerciali e avvolto dalla sottile – ma sempre più stringente – ragnatela del commercio via internet, dovremmo saperlo: gli affari non si fanno con le promozioni, ma con tutto quanto gira loro intorno. Quante volte ci è stato recapitato a casa un volantino con “Tutto a 1 euro”, oppure “Sconto del tot percento sulla spesa successiva”, se non “Prendi 3 e paghi 2”? Andate al supermercato e vi convincete di aver fatto un affare con l’acquisto di quel particolare prodotto, salvo scoprire poi che… avete riempito il carrello con altri oggetti dei quali non credevate di avere bisogno, ma “Intanto che son già qui, ne ho approfittato”; ne sta approfittando anche il negozio, che “caricando” su altri prodotti ripaga ampiamente il prezzo della promozione, e il gioco continua. Fatti avvezzi da questi espedienti, dovremmo annusare odore di bruciato anche nel caso della proposta di bond bancari

Partiamo da un macro-assunto: le banche centrali stanno tenendo i tassi molto bassi da parecchi mesi ormai, per aiutare le economie a riprendersi dal crollo; i titoli di Stato, di conseguenza, continuano a garantire ritorni che però si rivelano estremamente bassi. Ovvio che il risparmiatore si sia messo in cerca di una valida alternativa… Sul mercato italiano sono approdati in un amen molti bond emessi dalle banche in cerca di finanziamenti a buon mercato: i risparmiatori, delusi da Bot e Btp, tendono ad accettare queste proposte perché offrono, o sembrano offrire, qualche centesimo di ritorno in più. Ma non sempre è davvero così

“Banca del Valdarno 12/04/2010-2018 – Tasso fisso 4% Subordinato Lower Tier II”, ad esempio, è un bond che ingolosisce sin dal principio con quella percentuale: 4% in 8 anni. Lasciamo stare il fatto che si parla di lordo, dal momento che un piccolo investitore potrebbe anche saperlo, è la seconda parte che deve insospettire: Subordinato Lower Tier II. Essa definisce un elenco di creditori prioritari della banca, quelli che essa dovrà andare a rifondere prima degli altri in caso di difficoltà o insolvenza. Lo sanno i tecnici, non certo il povero piccolo correntista, che nel caso in cui il bond bancario finisse per non essere onorabile, si ritroverebbe a chiedersi perché. E dire che quella definizione, “Subordinato Lower Tier II”, è già indicativa di un alto grado di rischio: quanti ne sono a conoscenza?