Basilea III e accesso al credito, situazione kafkiana

di Gianfilippo Verbani 2


 Per quel che riguarda i vincoli, più stringenti, imposti da Basilea III, la situazione è kafkiana. A dichiararlo nei giorni scorsi è stato Andrea Gibelli, Assessore all’Industria, all’artigianato e all’edilizia, nonché vicepresidente della Regione Lombardia. Questo perché da un lato con le nuove regole di Basilea III viene chiesto in sede comunitaria da parte degli Istituti di credito un maggiore controllo sui bilanci delle aziende cui deve essere concesso il credito; dall’altro lato, invece, è proprio l’Europa che allo stesso modo, in maniera palesemente contraddittoria, chiede alle banche di fare il loro mestiere, ovverosia concedere credito attraverso mutui, finanziamenti, leasing e prestiti alle piccole e medie imprese per sostenere l’occupazione, la crescita e lo sviluppo. Il vicepresidente Gibelli, intervenuto a Lecco ad un convegno dal titolo “Basilea III. Quale credito per le piccole imprese“, che è stato organizzato dalla CNA, ha di conseguenza posto l’accento sul fatto che “Lo Stato chiede due cose diverse e opposte a monte e a valle sull’accessibilità al credito“.

Nel nostro Paese, ed ancor peggio in tanti altri Stati europei e non, c’è stata negli ultimi tre anni una stretta creditizia che è stata opprimente proprio a carico delle imprese nella fase più buia della crisi finanziaria. Con la conseguenza che molte imprese, strozzata dai debiti nonostante spesso molti crediti da incassare ma non ancora riscossi, sono state costrette a gettare la spugna. Con Basilea III e con le sue nuove regole stringenti, quindi, il rischio reale è quello che si attivi per l’accesso al credito un nuovo circolo vizioso.

Non a caso il vicepresidente Gibelli ha sottolineato come la politica possa accompagnare l’imprenditore con incentivazioni per l’accesso al credito, a partire dall’effetto leva offerto dai Confidi. Ma poi a conti fatti devono essere le banche che devono fare il loro lavoro e concedere il credito alle aziende sane e con prospettive di crescita in un contesto globale caratterizzato spesso da aspre dinamiche competitive.


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