BancoPosta presenta Prestito Creo Famiglia

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Siccome a farlo, al di là delle dichiarazioni di facciata, non sono in molti, oggi proviamo a rimediare noi: parliamo di famiglia. Già, la famiglia. Specie quella sana, perché saldamente ancorata ad un bagaglio di valori condivisibili. La famiglia è il nucleo fondante di una società, e quest’ultima è chiamata a prendersene cura (per non dire a farsene carico) se non vuole che poi, da qualche altra parte, i nodi vengano al pettine. Il “bullismo” o l’abuso di alcol tra le giovani generazioni, non nascondiamoci, vengono da un rapporto distorto con la famiglia. Famiglia serena è anche famiglia non sempre costretta a fare i conti con il portafogli. Poste Italiane lo sa, ed è per questo che offre un prestito dal nome evocativo: Creo Famiglia.

“Se stai per sposarti – si legge nella brochure informativa – o nell’ultimo anno hai festeggiato il tuo matrimonio o la nascita di un figlio, BancoPosta ti propone Prestito Creo Famiglia”. Un finanziamento riservato quindi principalmente alle giovani coppie, proprio per questo disegnato sulla base di “condizioni particolarmente vantaggiose” (almeno a detta dei “postini”). In effetti, rispetto alle medie che si vedono nel mercato dei prestiti personali Creo Famiglia evidenzia un certo tasso di buona volontà nell’abbattimento degli interessi.

TAN 7%, TAEG (massimo) 7,24%. E poi nessuna spesa per lì istruttoria né per l’incasso delle rate, nessuna spesa per l’invio delle comunicazioni. A queste condizioni effettivamente vantaggiose, è possibile portare avanti una richiesta di denaro a partire da un minimo di 1.500 e fino ad un massimo di 15mila €uro, rimborsabili in rate da 12 a 84 mesi. Il tutto a patto di essere titolari di un conto BancoPosta, perché è lì che le suddette rate saranno, di volta in volta, addebitate. Certo, l’ideale sarebbe poter partire per l’avventura del matrimonio o per quella, altrettanto affascinante, della nascita di un figlio con tutte le carte in regola. Ove così non fosse, meglio ascoltare BancoPosta che non altre stravaganti chimere