BancoPosta è (anche) Fido

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Se andassimo a spulciare le prime pagine dei quotidiani di questo 2009 che ormai volge al termine, scopriremmo che una delle parole maggiormente utilizzate è stata “fiducia”; fiducia come quella necessaria per uscire dalla crisi economica, certo; ma anche fiducia come quella accordata dagli abruzzesi nella ricostruzione del post-terremoto dello scorso, oppure fiducia (poi tradita) nel buon esito dei negoziati sul clima svoltisi a Copenhagen pochi giorni or sono. Mai che si parli della fiducia offerta da una banca, eppure è stato proprio il risparmiatore a dover soffrire il fatto che invece agli istituti di credito si fosse data troppa fiducia, fino al crollo dei listini. Fiducia, in banca, è sinonimo di Fido. Forse non tutti i correntisti BancoPosta sanno che c’è un Fido a loro disposizione: andiamo a scoprirlo insieme.

Fido come strumento che aggiunge elasticità al vostro conto corrente BancoPosta, e che promette di essere sempre disponibile (Fido appunto, cioè fidato). Questo perché po’ capitare di avere bisogno di una riserva di denaro atta a far fronte a momentanee indisponibilità, così da poter continuare a gestire in tutta tranquillità il proprio bilancio familiare anche nell’eventualità che si addensino sul vostro cammino nubi rappresentate da improvvise spese impreviste.

Il funzionamento di Fido BancoPosta è molto semplice, sia da spiegare che – crediamo noi – da intendere: il prodotto, in sostanza, vi consente di effettuare prelievi e utilizzi di denaro che “sforino”, che vadano oltre, il saldo disponibile sul vostro conto corrente (che, chiaramente, deve essere un conto BancoPosta), a patto che l’operazione si svolga entro i limiti del fido accordato. La linea di credito è proporzionale al reddito mensile accreditato, sia esso singolo o cumulato con quello di un eventuale cointestatario. Ogni volta poi che le disponibilità lo consentiranno, il Fido andrà a ripristinarsi automaticamente attraverso operazioni di accredito. Facile, utile e fedele: cosa si può volere di più?