Antitrust: carte prepagate troppo care, pagare la spesa con il cellulare si può

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Una carta prepagata è uno strumento di pagamento utilizzabile come una carta di credito ma esiste una differenza: l’importo spendibile in acquisti non è addebitato su un conto corrente ma deve essere versato dal titolare anticipatamente. Si versa quindi il denaro sulla carta e poi si può spendere. Le carte prepagate sono emesse da un istituto di credito e collegate al circuito internazionale VISA o Mastercard. Sono dotate di PIN, per prelevare contanti allo sportello automatico o all’estero. Da qualche anno a questa parte, grazie alla comodità dello strumento, alla maggiore necessità di controllare le spese, il pagamento elettronico con prepagata sta aumentando (i tassi medi di crescita sono di oltre il 70 per cento l’anno). Secondo lo studio dell’Authority, alla fine del 2007 l’insieme delle tessere emesse da banche e Poste Italiane era pari a 5,8 milioni, con un aumento rispetto all’anno precedente del 30,1%.

Molti le usano per fare acquisti su internet, sicuramente più sicure di una carta di credito, non trovano però il consenso del’Antitrust: costano troppo. Per gestirne una si paga in media 21,94 euro l’anno, quando in Europa ne bastano 6,26 euro, il 250% in meno.

L’alternativa alle care prepagate? Usare il telefonino. Cosa significa? Vuol dire che non solo le carte bancarie, ma anche la sim del cellulare potrà essere utilizzata per effettuare pagamenti. Questo sistema é chiamato money pagament: vi sono Pos che permettono il pagamento avvicinando il cellulare. I pagamenti con cellulare in Italia ci sono già grazie a Poste Mobile, l’operatore telefonico del gruppo Poste Italiane e recentemente anche grazie a Extended Sim, la prima sim card telefonica firmata Noverca e destinata ai correntisti di Intesa Sanpaolo.

Se si possiede un cellulare di ultima generazione, si possono anche effettuare bonifici, sia verso l’Italia che verso 31 paesi: Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Austria, Finlandia, Irlanda, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Slovacchia, Slovenia, Cipro, e Malta.