Agevolazioni mutui prima casa: benefici solo per poche famiglie

di Gianfilippo Verbani 2


 Con il Decreto anticrisi dello scorso mese di novembre, successivamente convertito in Legge dello Stato, l’attuale Governo in carica ha messo a punto in materia di mutui prima casa a tasso variabile delle agevolazioni consistenti nello sconto, per tutto il 2009, sulla quota di interessi eccedente la soglia del 4%. Questo significa, ad esempio, che se un mutuatario nel 2009 paga rate del mutuo ad un tasso medio del 5%, l’1% di interessi viene pagato dallo Stato. I potenziali beneficiari dovrebbero (il condizionale è d’obbligo) essere iscritti in degli appositi elenchi attraverso i quali le banche possono concedere l’agevolazione ai mutuatari; dopodiché sarà l’istituto di credito a “rivalersi” nei confronti dello Stato attraverso il meccanismo del credito di imposta. Pur tuttavia, nonostante siano trascorsi sei mesi dal Decreto anticrisi, non sono tante le famiglie che hanno potuto accedere alle agevolazioni sui mutui a tasso variabile attraverso l’applicazione del tetto al 4%. Tra una circolare e l’altra, a cura del Ministero dell’Economia, le banche sembra infatti che siano ancora poco propense non solo ad interpretare, ma anche ad applicare una norma che, secondo la Federconsumatori Toscana, in accordo con quanto riporta la Camera di Commercio locale, è abbastanza chiara.

Le società finanziarie e le banche con cui le famiglie hanno stipulato il mutuo a tasso variabile, in presenza di una rata a tassi superiori al 4%, devono applicare l’agevolazione in automatico senza che il mutuatario debba in alcun modo presentare una richiesta scritta. Il discorso cambia se invece il mutuatario non è inserito negli elenchi; in tal caso, infatti, il mutuatario, riconosciuti i requisiti di accesso, dovrà presentare alla propria banca un’autocertificazione entro e non oltre la data del 31 gennaio del 2010.

Un discorso a parte, inoltre, merita il fatto che le agevolazioni siano ammesse solamente sui mutui a tasso variabile o misto; se infatti la rata dei mutui indicizzati negli ultimi mesi è scesa in molti casi sotto il limite del 4% per effetto della riduzione del costo del denaro da parte della BCE, e della conseguente caduta dell’euribor, sono tanti invece i mutuatari che continuano a pagare sui mutui a tasso fisso rate con tassi superiori al 4%; ma per costoro l’unica via da seguire è la rinegoziazione con la propria banca, la surroga o la sostituzione, visto che il Governo in tal caso non ha previsto alcun bonus, sconto o agevolazione.


Commenti (2)

  1. Ricordo la possibilità di detrarre dall’irpef parte degli interessi passivi del mutuo
    http://www.tutorcasa.it/articoli/detrazione_irpef_19_interessi_passivi_mutuo.htm

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