Affitto breve per le seconde case, come funziona

di Gianfilippo Verbani Commenta

Con questo affitto dal punto di vista burocratico e amministrativo si devono affrontare meno oneri e impegni rispetto ad una locazione tradizionale. Ecco quali.


 L’ affitto breve per le seconde case è un modo per ottenere una rendita da locazione senza troppi rischi per i proprietari. Con questa tipologia di contratto per brevi periodi è possibile affittare una abitazione da un minimo di tre giorni ad un massimo di 365 ovvero in un anno. Dal punto di vista burocratico e amministrativo si devono affrontare meno oneri e impegni rispetto ad una locazione tradizionale.

Gli affitti brevi permettono inoltre di ottenere dall’ immobile una rendita superiore in media del 10 o del 15 per cento rispetto i prezzi di mercato per gli affitti. Ma i vantaggi della formula non finiscono qui, perché permettono anche una maggiore sicurezza nella riscossione del canone.

 

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Per gli affitti brevi, infatti, il pagamento è di solito anticipato e il contratto non prevede tutti i vincoli di un contratto a lungo termine, anche se affittare per brevi periodi richiede in genere un maggiore impegno da parte del proprietario, il quale si impegna a fornire sempre assistenza e informazioni, garantendo pulizia ed efficienza al fine di essere maggiormente competitivi sul mercato.

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Quando si affitta per brevi periodi è per lo più l’affittuario a dover ricercare i clienti, ma ci si può anche servire di una agenzia di mediazione la quale richiederà una propria provvigione per tutti i servizi offerti. Il mandato completo nel caso si scelga questa soluzione, che comprende pratiche, accoglienza, pulizia, manutenzione e promozione, dura un anno, ma si può dare un breve periodo di preavviso per interrompere il servizio.